4 research outputs found

    Specialized CNT-based Sensor Framework for Advanced Motion Tracking

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    In this work, we discuss the design and development of an advanced framework for high-fidelity finger motion tracking based on Specialized Carbon Nanotube (CNT) stretchable sensors developed at our research facilities. Earlier versions of the CNT sensors have been employed in the high-fidelity finger motion tracking Data Glove commercialized by Yamaha, Japan. The framework presented in this paper encompasses our continuing research and development of more advanced CNT-based sensors and the implementation of novel high-fidelity motion tracking products based on them. The CNT sensor production and communication framework components are considered in detail and wireless motion tracking experiments with the developed hardware and software components integrated with the Yamaha Data Glove are reported

    Communicating with Humans and Robots: A Motion Tracking Data Glove for Enhanced Support of Deafblind

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    In this work, we discuss the design and development of a communication system for enhanced support of the deafblind. The system is based on an advanced motion tracking Data Glove that allows for high fidelity determination of finger postures with consequent identification of the basic Malossi alphabet signs. A natural, easy-to-master alphabet extension that supports single-hand signing without touch surface sensing is described, and different scenarios for its use are discussed. The focus is on using the extended Malossi alphabet as a communication medium in a Data Glove-based interface for remote messaging and interactive control of mobile robots. This may be of particular interest to the deafblind community, where distant communications and robotized support and services are rising. The designed Data Glove-based communication interface requires minimal adjustments to the Malossi alphabet and can be mastered after a short training period. The natural interaction style supported by the Data Glove and the popularity of the Malossi alphabet among the deafblind should greatly facilitate the wider adoption of the developed interface

    L’approccio BYOD applicato alla didattica della Lingua dei Segni Italiana

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    Negli anni Novanta, l’avvio di corsi strutturati per l’insegnamento della LIS e per la formazione di interpreti o di figure di supporto a scuola e all’università ha portato con sé l’esigenza di insegnare questa lingua, di riflettere sulle sue strutture e di avere un sistema di trascrizione utile sia per creare materiali didattici, sia per descriverne i fenomeni linguistici senza dover ricorrere costantemente alla lingua italiana. Molti sono stati negli anni i tentativi di scrittura o trascrizione della lingua dei segni (per una rassegna Pizzuto e Pietrandrea, 2001), ma ben pochi i casi di successo, finché la diffusione massiccia e repentina di strumenti tecnologici che permettono a chiunque di videoregistrarsi e di salvare o condividere video, ha parzialmente arginato il problema, senza però, mai risolverlo del tutto. Bring Your Own Device (BYOD), in Italiano “porta il tuo dispositivo”, è un’espressione che descrive la possibilità di usare un proprio dispositivo elettronico (smartphone, tablet e PC portatili) in contesti lavorativi, pubblici e didattici. Tra le potenzialità di questa risorsa c’è anche quella di poter taggare la carta stampata e collegare ai tag un video così da poterne fruire semplicemente inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone o tablet (Kanev et al. 2009). Questa risorsa, già usata per la didattica delle lingue verbali, si rivela particolarmente preziosa se applicata alla didattica della LIS perché consente di dotare gli apprendenti di una dispensa cartacea e di un vero e proprio corso strutturato con tutti i vantaggi in termini di diffusione e usabilità. Se la proposta avesse successo, lo studente, servendosi soltanto di immagini e di un dispositivo adeguato, potrebbe portare a casa con sé frammenti di lingua, consegne operative per il ripasso a casa, esempi di attività e simulazioni di prove di verifica, e consultarli in autonomia. Questo favorirebbe anche momenti di riflessione personale sulla lingua che si sta apprendendo, che tanto giovano alla sedimentazione e al consolidamento dei concetti appresi

    L'analisi dei bisogni

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    L'analisi dei bisogni è il primo passo necessario per l'impostazione del percorso formativo. Attraverso un questionario viene analizzato il retroterra socio-culturale dei minori partecipanti al progetto, con particolare riferimento agii aspetti linguistici, culturali e motivazionali. I dati sono elaborati attraverso tabelle e grafici
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